IL PANEVIN
La sera del 5 gennaio, viene organizzato, in concerto con le famiglie confinanti, il rito del Panevin: si accende un grande falò propiziatorio in cima al quale si brucia “la vecia”, un fantoccio che incarna tutte le malefatte dell’anno appena concluso. Bevendo vin brulé e mangiando la pinza, si cantano canzoni natalizie e della tradizione senza perdere però di vista l’andamento delle faville: a seconda della direzione che prendono, si prevede il raccolto che verrà come ricordano le varie filastrocche in dialetto Vittoriese:
“Se le fuische va a matina,
ciol su el sac e va a farina;
se le va a sera,
polenta pien caliera”
“Fuische verso sera
polenta pien caliera,
fuische verso matina
polenta molesina,
fulische a mezzodì,
polenta tre volte al dì.”